27° VERNASCA SILVER FLAG - ISCRIZIONI APERTE
Il 1° dicembre 1914, Alfieri Maserati, con la collaborazione dei fratelli Ernesto e Ettore, fonda, a Bologna, la “Società Anonima Officine Alfieri Maserati”. È un’attività a “conduzione familiare”: Alfieri è il “capo”, pur nell’armonia degli affetti; Ettore ed Ernesto offrono un contributo di forza e ingegno. Bindo si aggrega qualche anno dopo. Mario, pittore, disegna il logo del tridente. Divengono presto costruttori: alla Targa Florio 1926 debutta la Tipo 26, capostipite di una dinastia egemone.
Al volante dei vari modelli siedono, tra gli altri, Tazio Nuvolari, Carlo Felice Trossi e Achille Varzi, Richard Seaman, Clemente Biondetti, Raymond Sommer e Luigi Villoresi. Il pilota americano Wilbur Shaw, alla guida di una 8CT ribattezzata Boyle Special, vince la 500 Miglia di Indianapolis nel 1939 e 1940.
Maserati è tuttora l’unico produttore di auto ad aver vinto questo trofeo con un veicolo costruito interamente in azienda. Il dopoguerra si apre nuovamente sotto il segno del tridente. Guido Barbieri si afferma nella propria classe al Circuito di Piacenza, primo appuntamento del Campionato 1947. Raccolgono il testimone dapprima le A6GCS, le serie S e SI in varie cilindrate, quindi le Birdcage: sono le vetture da battere nella categoria sport. In Formula Uno Juan Manuel Fangio e la 250F conquistano due titoli mondiali. Sulla monoposto si alternano anche Luigi Musso, Alberto Ascari, Stirling Moss e molti altri. Maria Teresa De Filippis ne guida una quando, in Belgio, nel 1958, è la prima donna a gareggiare in un Gran Premio.
Nell’albo d’oro della Casa anche tre successi alla Castell’Arquato-Vernasca: nel 1956 e 1959 con Fernando Pagliarini, nel 1961 con Odoardo Govoni. Con il passare degli anni l’officina si trasforma in una realtà industriale di rilievo mondiale: non sono realizzate solo bolidi da competizione ma anche eleganti granturismo. I fratelli, nel 1947, fondano l’OSCA, avventura sportiva e tecnica intensa e breve, illuminata da talento e passione. Ancora una volta sono interpreti straordinari del proprio tempo ed espressione di un territorio fertile di operoso ingegno.
Quando i Maserati aprono la propria officina, l’Emilia è terra di agricoltori pratici e fantasiosi, lungimiranti e tesi al progresso. In questa regione allungata tra pianura e Appennini, “fra la via Emilia ed il West” come canta Guccini, la competenza motoristica diviene tratto identitario, cultura e genius loci, metafora e orizzonte, pragmatismo e poesia. Da intuizioni individuali o familiari fioriscono esperienze industriali destinate a diventare, come Maserati, grandi e famose nel mondo. Dal 2015 questo distretto ha un nome prestigioso e invidiato: Motor Valley.
La sua storia, fatta di realtà incredibili, di artefici di tecnologia e bellezza, di piccoli opifici ed eclatanti successi inizia, tuttavia, proprio nel lontano 1914, in quella “Officina Anonima” nata dalla volontà di tre fratelli.
Per questo la ventiseiesima Vernasca Silver Flag vuole rendere omaggio a Maserati, a questi “pionieri” - i primi a credere che la gente emiliana, in fatto di passione e curiosità meccanica, non fosse seconda a nessuno—e a quel crogiuolo dove, alla tempra del lavoro e della creatività, è forgiato il mito della Motor Valley, oggi universalmente riconosciuta come l’empireo delle più belle vetture mai costruite.
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